lunedì 20 febbraio 2012

Quando l'uomo è vittima e carnefice

"L'uomo non è il proprietario della Terra , ma solo un usufruttuario col compito di averne cur senza consumarla né, tantomeno , sprecarla ." Pagano.


A 100 chilometri da Roma sorge un'isola galleggiante molto antica dove si trova il lago Posta Fibreno. Questo lago è ricco di una vegetazione boreale,vi è forse il pioppio più antico sulla terra e inoltre è abitato da un pesce unico al mondo: Il carpione del Fibreno. Quello di Posta fibreno è un lago pressoché sconosciuto dal popolo italiano ma ciò nonostante è protetto dall'UE. Oltre tutto, in quest'oasi, si verificano spesso dei piccoli terremoti che neanche vengono rilevati dai sismografi. Purtroppo, da accurati studi, è emerso che questo "lago delle meraviglie" è a rischio a causa dell'inquinamento dell'uomo poiché quest'ultimo a causato uno sbalzo dell'ecosistema di quest'oasi; in più, nonostante vi siano molti fondi l'acea Acto di Frosinone continua a non provvedere al completamento della rete fognara dell'oasi e per questa inadempienza una vasta parte di scarichi finisce nel lago, se il completamento di questa rete fognaria non avverrà entro breve tempo il lago e il suo ecosistema subiranno un grosso danno. Questo lago è una meraviglia che potrebbe essere invidiata dal mondo, peccato che le sue acque limpide vengano inquinate da una popolazione che neanche conosce la sua esistenza. L'inquinamento nella storia è sempre andato di pari passo con l'evoluzione dell'uomo; convinto che la natura costituisse una risorsa illimitata, per tanto tempo egli l'ha depredata, infatti via via che l'uomo si evolveva, e con lui anche le sue capacità mentali, l'inquinamento aumentava. Ciò è stato causato dalla continua costruzione di fabbriche che scaricavano, e scaricano tutt'ora, gli acidi i veleni e altre sostanze molto dannose per l'ambiente, nei fiumi e nei mari; ma anche da piattaforme petrolifere da cui fuoriesce il petrolio causando la morte della fauna marina. La natura si sta pian piano rivoltando contro l'uomo, basterebbe solo un poco di accortezza in più per salvare un mondo che stiamo distruggendo con le nostre mani, tutto questo però man mano che il tempo passà si riverserà su di noi, infatti come disse Gregory Bateson negli anni 70 in una delle conferenze raccolte in "Verso Un Ecologia della Mente": "Stiamo imparando sulla nostra pelle che l'organismo che distrugge il proprio ambiente distrugge sé stesso."
Giulia Spadaccia

venerdì 3 febbraio 2012

Pensieri

E se la carta, che ti accompagna nei giorni freddi,
in quelli tristi e nelle calde avventure estive, 
ci lasciasse, bruciasse al vento.
Immagina un mondo senza più parole,
volate via, 
come faremmo senza illusioni?
Immagina i sogni sbiadirsi e debolmente svanire,
freddo spazio di strade grigie e vuote.
Immagina se fossimo privati della libertà,
chiusi in cubi di pietra,
guardare scatole dispensatrici di sogni,
gli stessi rubati agli uomini in eterno.
Immagina la natura scomparire,
solo freddo cemento,
risuonare a vuoto,
"modernizzare".
Cerca quel poco di te stesso, 
quel poco che ti hanno lasciato,
e non fartelo portar via.
Non credere a nessuno,
vivi e fai ciò che vuoi,
anche se ti dicono che non puoi farlo,
rispetta tutto ciò che vive,
rispetta te stesso,
affronta il mondo.
Lascia che la carta,
 imbevuta d'inchiosto,
ti trascini fino all'albeggiare durante le notti insonni,
che le parole ti migliorino ogni giorno,
che i tuoi sogni ti liberino e ti facciano crescere,
sfondando muri di delusioni e difficoltà.
Cammina con il corpo macero ma con il cuore puro,
 bruciando di luce per l'eternità.
Saremo l'incendio che illuminerà il futuro,
alla ricerca di nuove verdi strade...

Comunicare le emozioni


A letto i miei pensieri sono già rivolti a te mia amata immortale, ora lieti, ora di nuovo tristi, nell’attesa che il destino esaudisca i nostri desideri. Mi dicono ora che la posta funziona tutti i giorni-quindi chiudo affinchè tu possa ricevere  la mia lettera al più presto-sii calma, solo contemplando con serenità la nostra esistenza potremmo raggiungere il nostro scopo di vivere insieme-sii calma –amami. Eternamente Tuo, Eternamente Mia, Eternamente Nostri. L.” Lettere di grandi Uomini e Donne. C.H.Charles


Queste sono le parole che scriveva Ludwig van Beethoven circa duecento anni fa alla donna che amava. Leggendo questa lettera, ogni singola parola riesce a trasmettere l’emozione di chi le scriveva. Oggi  i fogli caratterizzati dalla scrittura e dalla calligrafia di una persona sono stati trasformati in caratteri digitali all’interno di un display rendendo tutto questo freddo e spento. All’ora infatti l’unico mezzo con cui poter comunicare erano le lettere, si passava così il tempo ad aspettare, ad attendere di trovare nella cassetta della posta la busta tanto desiderata. Con il passare del tempo e l’introduzione di  innovazioni tecnologiche sempre più avanzate sono cambiati anche i mezzi di comunicazione, le innovazioni multimediali hanno consentito alle persone di trasmettere immagini anche a lunghe distanze, inoltre basta comporre un semplice numero per mettersi in contatto con una persona e sentire la sua voce. A mio avviso bisogna ammirare  le vecchie forme di comunicazione, penso infatti che ciascuno di noi proverebbe piacere a ricevere la lettera scritta da un nostro amico. Un tempo si scrivevano le lettere,  si scrivevano fogli interi che contenevano emozioni e pensieri, infatti si dava significato a ciò che non era scritto a quelle parole sbarrate che  descrivevano i veri pensieri di chi scriveva. Ora ci nascondiamo dietro un tasto di “invio” che consente di non mostrare al mondo le nostre emozioni. E’ indubbiamente più semplice scrivere un SMS e inviarlo all’istante piuttosto che prendere carta e penna e raccontare la nostra vita. La lettera sulla carta dava tempo, le e-mail e i messaggi sono veloci e talvolta rendono veloci e sfuggenti anche i nostri pensieri. Possono essere considerati come un vetro che oscura le nostre emozioni, con una telefonata sentiamo che qualcuno sta invadendo la nostra intimità, proprio per questo a volte preferiamo inviare un messaggio e attendere la risposta piuttosto che parlare a voce, mostrando ciò che sentiamo. Inoltre l’uso di brevi messaggi implicano l’uso di frasi veloci e approssimative  e da tutto ciò ne deriva un disagio anche a livello del linguaggio, del lessico e della grammatica. A tanti aspetti che possono sembrare negativi se ne aggiungono anche altri positivi, infatti la tecnologia ci permette di eliminare le distanze, i telefoni ci possono mettere in contatto con una persona all’istante e talvolta la rapidità di questi mezzi deve essere considerata un grande beneficio. Tutto sta nel saperne trarre vantaggi e saperla usare in maniera moderata, senza diventare dipendenti dagli apparecchi tecnologici.  Sarebbe bello ogni tanto prendere carta e penna e scrivere una lettera ad un nostro amico lontano e ricevere la sua risposta, e saper riconoscere i suoi sentimenti dalle parole che ci ha scritto.
Eleonora Corradi

Quante parole, quali parole.


“A quei tempi, miei piccoli lettori, la nostra Italia era tutta divisa in feudi e castelli. “ dal libro “Biancaneve” di Laura Okelj Romiti


Fin dalle prime volte che mi furono raccontate le vicende della seconda guerra mondiale, quando ero poco più di una bambina, e ascoltavo testimonianze di quello che era il regime fascista o studiavo a scuola ciò che accadde a milioni di ebrei, mi sorgeva spontanea una domanda: perché idee così atroci non vennero ostacolate? Come è possibile che concetti alquanto estremisti si diffusero così facilmente?
Una domanda legittima, che col tempo sta trovando la sua risposta.
Quel periodo ha donato l'esempio più palese di come le parole possano essere usate come armi, e il saper manipolare tale strumento, può portare il manipolatore abile ad un potere enorme e pericoloso. Ultimamente ho letto allibita un libro pubblicato in Italia nel 1941, casa editrice “Carroccio” di Milano, titolo del libro: “Biancaneve”. L'autrice Laura Okelj Romiti narra ai “bimbi d'Italia” Biancaneve.
La fiaba a me nota, in questo libro ha subito dei ritocchi. Ogni venti righe di quel che si può definire la storia di Biancaneve, l'autrice ha pensato bene di inserire lunghe parentesi che sostanzialmente descrivono la bellezza dell'Italia grazie al Duce, o che alludono all'importanza di combattere contro “lo straniero”.
Come per esempio in queste frasi: “A quei tempi, miei piccoli lettori, la nostra Italia era tutta divisa in feudi e castelli. Ogni feudo aveva un re a parte, molti erano oppressi dal giogo straniero e questo rendeva necessarie delle pugne nelle quali sempre re Goffredo che era di sangue italiano risultava vincitore e ampliava il suo feudo! Da allora, ad oggi, che la terra nostra è TUTTA NOSTRA e che, go-vernata dal Duce, cammina per essere all'avanguardia nella storia del mondo...”.
La propaganda fascista era o-vunque e oggi la possiamo riconoscere facilmente, ma a quel tempo era così palese? Ma la manipolazione delle parole è un uso anche contemporaneo. Ne da un' esempio Gianrico Carofiglio, che nel suo libro “La manomissione delle parole” spiega ciò che accadde il 25 febbraio 2010, quando le Sezioni Unite della Cassazione giudicarono l'avvocato Mills colpevole di corruzione in atti giudiziari in concorso con Silvio Berlusconi. L'autore spiega che l'avvocato fu dichiarato colpevole di aver testimoniato più volte il falso al fine di occultare le responsabilità dello stesso Berlusconi, ricevendone in cambio grandi somme di denaro. Risultava quindi provata la sua colpevolezza, la sussistenza tanto di un corrotto quanto di un corruttore e infine che il reato era stato estinto per prescrizione, cioè per il decorso del tempo l'imputato non avrebbe scontato la pena.
Ma, come per magia, la vicenda riportata dai notiziari e dai quotidiani risultava essere un po' diversa: Il Giornale esordì col titolo “Processi, vittoria di Berlu-sconi” e definì Mills praticamente assolto. Il TG1 invece si aprì così: “Dopo l'assoluzione dell'avvocato Mills polemiche le opposizioni, la maggioranza dice: -Vittoria della giustizia-.” E per milioni di spettatori, grazie all'uso improprio delle parole, Mills era stato assolto e Berlusconi era innocente. E questo è solo un piccolo episodio, che però mostra un problema tutt'altro che insignificante, che colpisce tutti noi.

Ester Ricci

venerdì 6 gennaio 2012

Uno sguardo oltre la vita quotidiana

“Talora parliamo dell'Italia come se non fosse una cosa seria. E ci pare impossibile che siano esistiti uomini e donne per cui l'Italia era un ideale che valeva la vita, e per cui -Viva l'Italia!- furono le ultime parole.”

Con queste frasi, tratte dal libro “Viva l'Italia”, l'autore Aldo Cazzullo volge l'attenzione degli italiani sul travagliato ma onorevole passato della loro patria; l'Italia è uno stato deriso e rimproverato, benché segretamente amato da tutti noi. L'autore racconta le storie dei piccoli grandi eroi italiani, mettendo a confronto due movimenti essenziali della nostra storia: il Risorgimento e la Resistenza. Leggendo il libro e le imprese valorose di persone semplici, che hanno dato la vita per l'Italia, ci si dovrebbe sentire colpevoli di trascurare la nostra nazione. In passato, se mi fosse stato rimproverato di non combattere per migliorare la condizione della mia terra, o avessi sentito la classica e odiosa affermazione “Voi giovani d'oggi non fate nulla, vivete agiati grazie ai sacrifici delle generazioni che vi hanno preceduto”, mi sarei tempestivamente difesa sostenendo che il merito del valore dei giovani del passato è dovuto alla situazione estrema del mondo in cui vivevano. Ma dopo averci riflettuto, penso che il problema sia un'altro; il caos del mondo attuale e la frenesia della nostra vita, nascondono i problemi contro i quali potremmo batterci. Il mondo è sempre più complesso e ricco di nuovi elementi, la nostra vita quotidiana ha un ritmo serrato, siamo legati a numerosi impegni e non possiamo permetterci di fermarci un attimo. Quindi le possibilità sono due: o abbiamo la “fortuna” di imbatterci in un'ingiustizia che ci riguarda personalmente, e per questo motivo poi ci risulterà spontaneo impegnarci a combatterla, oppure cerchiamo di fare di più, più del nostro dovere da studenti o giovani lavoratori: andiamo noi a cercare, ad informarci e a documentarci sui problemi di questo mondo complesso; per poi usare la vitalità e l'intelligenza della nostra generazione per combattere e vincere. Questo offrirebbe a noi la possibilità di vivere grandi emozioni e la soddisfazione di aver raggiunto grandi obiettivi, e al mondo un motivo in più per sorridere. E perché non partire proprio dalla nostra problematica mamma, l'Italia?
Ester Ricci

E se con il tempo il pudore sparisse del tutto?

 "Le emozioni andavano tenute sotto controllo. Esibirle sarebbe stato il massimo del cattivo gusto.”
Marisa Ombra, La bella politica 

Come mai siamo passati da una società in cui tutti i più piccoli gesti affettivi venivano tenuti nascosti, perché quello che era privato doveva rimanere strettamente privato, ad un mondo in cui l'esibizionismo diventa fondamentale per alcune coppie? La riservatezza era sacra, non solo per i coniugi ma per tutta la famiglia, le vicende e i fatti che accadevano e venivano discussi in casa dovevano rimanere in quel contesto. Non possiamo attribuire questo modo di agire ad una legge interna, ma più che altro ad una tradizione inviolabile. Trasgredire questa norma era come tradire la tua casa, vediamo che ancora oggi alcune famiglie all'antica mantengono questa consuetudine che però soprattutto nei legami di coppia ha dovuto “modernizzarsi”, ad esempio, non ci scandalizziamo più nel vedere una coppia intenta a esprimere liberamente la propria attrazione fisica con gesti abbastanza erotici, restano solamente gli anziani a ricordarci il pudore di una volta, quel pudore che si insegnava soprattutto alle ragazze, ma che in fine veniva automatico perché impresso nella cultura di quel tempo. Oggi purtroppo quel modo di rapportarsi con gli uomini è andato perduto, prendiamo per esempio, se non direttamente, indirettamente dal comportamento degli altri, gli atteggiamenti delle persone nei programmi televisivi come Grande Fratello. L'ideale sarebbe trovare un equilibrio tra le due epoche, tra la libertà di oggi e la discrezione di una volta. Certo ognuno è libero di fare quello che si sente, logicamente nei limiti giuridici, ma non sarebbe male se le donne si facessero desiderare di più; così cambierebbe anche la concezione della donna da parte dell'uomo che non la vedrebbe più solamente come un oggetto per il suo divertimento ma come una persona con dei sentimenti e capace di farsi rispettare e amare.
Chiara Di Luca

lunedì 19 dicembre 2011

Benvenuti

Colgo l'occasione con questo post per ringraziarVi di aver visitato il nostro blog.
Il giornale nasce dall'idea di voler confrontare tempi ormai remoti, le quali influenze possono essere ravvisate ogni istante nella nostra vita di tutti i giorni, con i nostri tempi moderni, ormai molto bistrattati e demonizzati. Come redazione intendiamo dare il meglio di noi per esporre al meglio gli argomenti e per interessarVi piacevolmente nella lettura del nostro piccolo giornale.